Eurovision 2022: I numeri impressionanti
Eurovision: che lavoraccio la Rai! Tutti i numeri dell’evento visti da un event manager.
Grazie alla vittoria dell’edizione 2021, l’Italia è stata la protagonista dell’Eurovision Song Contest 2022 che si è svolto a Torino. Dell’organizzazione se n’è occupata la Rai e il risultato è stato senza precedenti.
In questo articolo, da un’estratto di un’intervista a Marco Cunsolo (capo produzione Rai), analizzeremo i numeri impressionanti di questo evento!
Eurovision vs Sanremo: che differenza c’è a livello organizzativo?
La principale differenza è dovuta al fatto che l’Eurovision Song Contest è un festival itinerante e la destinazione dell’edizione successiva è stabilita in base al paese vincitore.
“Già dal giorno seguente la vittoria cominciano gli incontri per verificare la possibilità di realizzare, come da accordi, nella nazione del vincitore lo show dell’anno successivo – ed il prossimo anno sarà molto complicato vista la nazionalità dei vincitori.”
(Marco Cunsolo intervistato da soundlite)
Un altra differenza è legata al fatto che all’eurovision ogni concorrente rappresenta un singolo paese. Questo vuol dire che all’organizzazione partecipano 40 delegazioni con 40 rispettivi direttori artistici che dovranno accordarsi per: luci, props, effetti speciali, running order e mille altri dettagli che richiedono una fase di preprogramming e verifiche di almeno tre mesi prima della data dello show.
Nella settimana dello show invece si alternano due prove al giorno complete più le singole dirette, arrivando quindi a 12 repliche intere dello spettacolo!
È interessante anche la strategia pensata per ripararsi dai rischi della pandemia, infatti sono stati preparati backup di qualsiasi tipo, compresi i “live on tape” (esibizioni registrate) che in caso di emergenze possono sostituire la diretta; fortunatamente però quest’anno sono rimasti inutilizzati.
Quindi la differenza principale con il Festival di Sanremo è legata al fatto che l’ESC è un lavoro full time di almeno nove mesi; cosa che non sarebbe possibile gestire con Sanremo.
“Tuttavia l’esperienza internazionale ci ha fornito alcuni interessanti spunti organizzativi e tecnici che riporteremo sicuramente nelle prossime edizioni del Festival.”
(Marco Cunsolo intervistato da soundlite)
Parliamo un po’ di numeri: quali dati hanno caratterizzato l’organizzazione di questo maxi evento?
Il primo dato impressionante è dato sicuramente dal numero di operatori coinvolti. Ci sono volute circa 500 persone per la produzione, diventate poi 1500 per la fase di allestimento.
Scenografia:
Dal punto di vista degli elementi scenografici invece, la progettazione è avvenuta con 727mq di display LED, con 22.476.721 pixel pilotati da 6 media server.
Partendo dal fondo del palcoscenico, il LED wall principale, in forma di ciclorama, è lungo 42,5 metri e alto 13 metri, curvato ad arco con un raggio di 20,5 metri. Ha un pixel pitch di 8 mm.
Il fulcro della scenografia è la parte circolare del palcoscenico principale, composta da un anello esterno statico che circonda un’area circolare di 19,2 metri di diametro.
Il palcoscenico circolare centrale è composto da sei anelli concentrici di 110 cm di larghezza e da una piattaforma circolare centrale di 6 m di diametro, ognuno dei quali progettato per essere ruotato singolarmente di 180° in 40 secondi. Su ciascuna delle sezioni rotanti si trova un arco verticale corrispondente (un semicerchio al centro) che insieme formano la struttura del “Kinetic Sun”. Ognuno di questi archi verticali è dotato di moduli LED (passo 3,3 mm) sulla parte anteriore. Una volta allineati, questi moduli formano ovviamente un semicerchio di display a LED alto 19,2 m, con solo piccoli spazi vuoti tra gli archi. Due media server indipendenti gestiscono il posizionamento di questo palcoscenico.
Purtroppo, come notato sopra, l’ambizioso progetto ha avuto dei problemi negli ultimi giorni dell’allestimento e durante le tre serate delle trasmissioni, i lati degli archi con i LED si sono visti poche volte e la struttura è rimasta quasi sempre in posizione statica con, a parte il semicerchio centrale, i lati con i LED degli archi rivolti al fondo del palco, preferendo lasciare disponibile per l’uso l’impressionante dotazione di proiettori luci montati ai lati opposti.
Nella parte anteriore del palco circolare si trova una piattaforma triangolare ( che punta in avanti) costituita da un pavimento a LED (passo 4,76 mm) di 19,85 m alla base e sporgente in avanti di 9,9 m, che rappresenta un’area di esibizione anteriore del palco principale.
Due passerelle laterali seguono la curva del palco principale e si biforcano sul davanti in una scala che porta al pavimento dell’arena all’esterno e, all’interno, a due ponti levatoi lunghi 5 m e larghi 2,45 m che conducono al palco secondario. Questi sono dotati di display a LED sulla parte inferiore, in modo che, quando vengono sollevati, si trasformino in totem verticali a LED come area display aggiuntiva nella parte anteriore della scenografia.
Il palcoscenico secondario comprende una corta passerella tra due piattaforme esagonali rialzate, per un totale di 13,2 m di lunghezza e 1,72 m di larghezza. Anche quest’area del palcoscenico secondario è coperta da pannelli LED a pavimento con un pixel pitch di 4,76 mm.
Illuminazione
L’Eurovision Song Contest richiede da sempre un numero di punti luce da record. Il primo motivo è legato alla necessità di avere un’illuminazione di qualità da studio televisivo praticamente su tutta l’arena, questo è dovuto al fatto che tutte e 40 le delegazioni di artisti nell’area della “green room" sul parterre dell’arena e gran parte dei posti a sedere del pubblico devono essere pronti per le telecamere durante lo spettacolo.
Il secondo motivo è che ognuno dei 40 artista in gara, più gli artisti ospiti, richiedono un light show completamente unico.
Di conseguenza, l’intero parco luci comprende 2821 proiettori motorizzati, molti dei quali appesi a 1800 metri di americane. Anche se, ovviamente, un gran numero di questi è incentrato sul palco, per le ragioni sopra esposte, ci sono ponti con proiettori che attraversano praticamente ogni parte dell’arena. Ci sono inoltre 5,8 km di strisce LED che rivestono vari elementi scenici. Quattordici console di illuminazione sono utilizzate per controllare tutti questi elementi.
Oltre che per le sue immense dimensioni, il parco luci è caratterizzato da tre elementi che spiccano:
Il primo è la struttura stessa del “Kinetic Sun”, che costituisce anche una parte importante del progetto illuminotecnico. Una parte di ogni arco incorpora numerosi proiettori e luci d’effetto per fornire effetti di controluce sull’avanscena.
Il secondo elemento di illuminazione in movimento è una serie di tre matrici sospese a distanza ravvicinata di 100 (25x4) grandi teste mobili a matrice quadrata di LED 5x5. Questi tralicci possono essere abbassati in modo indipendente quasi fino a toccare il palco, per formare un enorme sipario davanti agli archi composto da una matrice di 25x12 proiettori. Questi non solo possono essere usati come un muro di blinder, ma ogni “pixel” può muoversi liberamente e ognuno di questi è a sua volta composto da 25 pixel.
Il terzo elemento di illuminazione distintivo è costituito da quattro pod, noti come “Quadrifogli”, ciascuno con quattro anelli con una matrice esagonale di LED RGBW al centro, circondata da un cerchio di nove potenti teste mobili beam. L’intero quadrifoglio è sospeso su un incrocio di tralicci a forma di tris e, tramite motori, può essere inclinato su due assi fino a 45° e le foglie stesse possono essere ruotate.
È presente anche un enorme numero di proiettori a terra, con teste mobili beam/wash che circondano l’intero palcoscenico, le passerelle e il palcoscenico secondario.
FX
Per completare gli effetti scenografici, il palcoscenico principale e quello secondario sono contornati da una serie di generatori di effetti speciali: 20 cannoni a CO2, 18 Flamer, 22 mine (scintille), 22 macchine per la nebbia bassa e l’immancabile cascata di scintille.
Audio
La gestione dell’audio prevede un livello massimo di ridondanza e condivisione di ingressi, uscite e feed tra i sistemi audio per la sala, per il monitoraggio e per la messa in onda. Il sistema deve gestire più di 400 segnali audio, compresi 78 radiomicrofoni.
Diffusione audio
Data la natura dello spettacolo, la diffusione dell’audio per il pubblico e gli artisti nell’arena deve essere distribuita ovunque nella sala, piuttosto che in un tipico sistema PA frontale, al fine di mantenere una copertura uniforme senza un SPL eccessivo. Tutti i rinforzi per le frequenze sub-basse sono forniti da sei cluster di subwoofer sospesi in alto sopra il retro del palco principale, mentre 18 array coprono l’anello superiore dei posti a sedere, il primo anello di gradinate e il parterre dell’arena. Altri quattro array sospesi forniscono un rinforzo laterale per il palco.
Telecamere
ESC è ripreso con 24 telecamere, tutte Grass Valley LDX 86N 4K. Rivolte verso il palcoscenico, sono 19: quattro frontali su treppiedi e piattaforme, delle quali due con ottica 100x, una con ottica 27x e una con obiettivo 122x; due laterali su treppiedi e piattaforme con ottica 86x; due laterali su dolly Plover con ottica 100x; due laterali esterne su jib Moviebird 52, con ottica 14x; tre (due sul palco e una terza sotto il palco secondario) su supporti Steadicam con ottiche 14x; due su dolly remoti e una Speed cam con ottiche 14x; una su Fly Line con obiettivo 14x; una su un binario da 140 m, con obiettivo 14x per le panoramiche; e una su un supporto Hothead controllato a distanza con obiettivo 14x in alto sul fondo del palco.
Altre cinque telecamere – una con ottica 100x e quattro con ottica 14x – sono posizionate intorno all’area artisti “green room” e ai lati del palco.
Quattro delle telecamere sono dotate di sensori per l’inserimento di effetti di realtà aumentata nella trasmissione.
(Estratto da un'intervista di Marco Cunsolo per Soundlite)