Salone del Mobile: un successo globale!
Salone del Mobile alla guida della ripartenza: Milano grida presente e il mondo accorre.
A tre anni dall’ultima edizione, il Salone del Mobile riconferma con vigore la sua caratura internazionale.
Nonostante l’assenza dei cinesi (impossibilitati a viaggiare per via delle restrizioni anti-Covid ancora in vigore) e la minore affluenza dei visitatori dalla Russia (ostacolati nel tragitto per l’assenza di voli diretti per l’Europa), questa sessantesima edizione del Salone del Mobile di Milano continua ad attrarre un elevato numero di espositori e visitatori stranieri.
Secondo quanto dichiarato dalla presidente Maria Porro, questo sessantesimo compleanno ribadisce il ruolo centrale dell’appuntamento milanese rispetto a tutti quelli che sono nati poi successivamente in tutto il mondo. Infatti, con gli oltre 1400 espositori, più i 600 del Salone Satellite, questa edizione ha raggiunto dei traguardi altamente soddisfacenti. Soprattutto perché più del 25% degli espositori arriva dall’estero e questo è un grande traguardo che ribadisce il ruolo internazionale di Milano.
Il Salone del Mobile di Milano è un punto di attrazione molto gettonato dai buyer provenienti dai paesi extraeuropei. Tra questi paesi vi sono in particolare gli Stati Uniti, il Canada, il Sud America, il Medio Oriente ma anche l’India e la Corea del Sud. Oltretutto, queste ultime sono un po’ la sorpresa dell’edizione del Salone del Mobile 2022. In particolare la Corea che negli ultimi anni dimostra un apprezzamento crescente al design italiano, infatti quest’anno non solo è presente con un numero di spettatori nettamente superiore, ma conta anche il primo espositore in fiera. A istituzionalizzare questo interesse, vi è stata la visita al polo espositivo di Rho da parte dell’ambasciatore coreano in Italia.
Per tanto, il Salone del Mobile di Milano, non solo rappresenta una vetrina unica per chi vi partecipa, ma è anche una vera e propria opportunità per tutta la città. Infatti gli alberghi registrano il tutto esaurito e le interviste confermano che più della metà delle presenze proviene dall’estero, con una netta prevalenza di europei.